Cari amici e amiche,
Ieri mattina improvvisamente, a causa di un un ictus, è mancato Amos Nannini (nella foto mentre riceve l’Abrogino d’oro nel 2013), nostro socio da tempo immemorabile e presidente della Società Umanitaria.
Credo opportuno ricordare cosa ha fatto per Milano la Società Umanitaria.
La Società Umanitaria è una delle istituzioni storiche di Milano. Ente morale, è nata nel 1893 grazie al lascito testamentario di Prospero Moisè Loria, mecenate mantovano, che con l’aggettivo “umanitaria” non intendeva una semplice assistenza sotto forma di beneficenza, ma un’assistenza operativa, che fosse in grado di “mettere i diseredati, senza distinzione, in condizione di rilevarsi da sé medesimi, procurando loro appoggio, lavoro ed istruzione”.
Da allora, l’Umanitaria si è fatta conoscere con oltre cento anni di battaglie sociali, sempre a fianco dei più deboli, coniugando assistenza e lavoro, impegno sociale ed istruzione, progresso e formazione, emancipazione e cultura: dall’edilizia popolare alle Scuole d’arti e mestieri maschili e femminili, dal Teatro del Popolo alla Scuola del Libro, dagli uffici di assistenza agli emigranti alle decine di studi e ricerche su ogni aspetto del lavoro (disoccupazione, condizioni sanitarie, cooperazione, emigrazione, malattie del lavoro, formazione professionale, etc.).
Come mi diceva a pranzo poco tempo fa Amos, la Società Umanitaria “anticipa, sperimenta e risolve”. E’ un bene che Milano abbia persone come Amos Nannini e tanti altri che si attivano per aiutare la città a crescere economicamente e a migliorare la convivenza civile.
Ti sia lieve la terra, caro Amos.
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