Un articolo scritto dal Presidente Beniamino Andrea Piccone per la Gazzetta del Mezzogiorno.
Quando il Covid-19 ha colpito il nostro Paese nel febbraio 2019, i commentatori più autorevoli non esitarono a rimarcare che la necessità dell’impegno degli organi costituzionali dovesse evitare in ogni modo la deriva di una società più ingiusta, più lontana dai valori costituzionali di uguaglianza sostanziale e di rispetto della persona.
Detto questo, ha fatto quindi scalpore la dichiarazione del neo assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Letizia Brichetto Moratti, la quale ha sostenuto in un’intervista che la distribuzione dei vaccini avrebbe dovuto essere legata al reddito, e quindi, implicitamente, la Lombardia avrebbe dovuto essere la prima della lista nelle forniture del vaccino Biontech-Pfizer.
Come possiamo sperare di uscire da questo pantano se facciamo distinzioni nordisti e sudisti? Non vorremmo mai vedere discussioni dolorose e laceranti volte a definire chi viene prima, se il lombardo o il pugliese.
La ricostruzione, per essere seria, non deve essere solo economica e materiale, deve anche essere intellettuale, civica, morale e spirituale.
Letizia Moratti ha scelto di declinare in malo modo – nel metodo e nel merito – i il processo di incivilimento, caro a Carlo Cattaneo. Nel merito, le vaccinazioni dovrebbero avere come priorità quella di bloccare i canali trasmissivi, e quindi la logica imporrebbe step di approvvigionamento universale in tutto il territorio nazionale. A livello di metodo e di opportunità, se la sua nomina è stata compiuta per far dimenticare in fretta i disastri gestionali compiuti dal suo predecessore Giulio Gallera (a dir poco inadeguato al compito), non partiamo proprio col piede giusto.
Nella giornata di ieri la “Marescialla” – come la definì con ironia Giampaolo Pansa – ha fatto una mezza marcia indietro scrivendo al Commissario Arcuri che “non aveva mai pensato di declinare vaccini e reddito”.
Noi la pensiamo come Francesco Longo, docente di management pubblico e sanitario della Bocconi. “Il sistema sanitario nazionale si fa in base ai bisogni della gente, non a quanto uno contribuisce (contano il numero degli abitanti e l’età media, ndr).
Noi diamo circa gli stessi soldi per abitante ai calabresi e ai lombardi anche se i calabresi hanno un reddito pro capite che è la metà di quello dei lombardi”.
Inoltre, siccome interverranno i turbokeynesiani a dire che è tutta colpa del liberismo (magari con 3b, “libbberismo”), crediamo opportuno citare Friedrich Von Hayek, premio Nobel per l’economia nel 1974, il quale sostenne saggiamente che non tutto deve essere misurato in termini economici e che le istituzioni sociali, costumi, tradizioni e abitudini avrebbero fatto da argine agli effetti indesiderati del mercato; una libera società, infatti, ha bisogno di una società sana al fianco di una economia libera.
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