25-11-22
Un contributo del Presidente Beniamino A. Piccone scritto per MILANO FINANZA, dopo aver partecipato alla presentazione dell’aggiornamento congiunturale sull’economia lombarda.
Aggiungo che il direttore della sede di Milano Giorgio Gobbi sarà nostro ospite all’Ape a fine gennaio 202
I dati della Banca d’Italia dimostrano che l’economia lombarda è riuscita a dribblare e superare i problemi legati alla criminale invasione russa dell’Ucraina. Il Pil nel semestre è salito del 5,9% e la crescita acquisita per il 2022 è pari al 3,5%. Il 63% delle aziende ha registrato un aumento di fatturato. E la disoccupazione è al 5,3%
Nel consueto appuntamento autunnale in via Cordusio presso la sede di Milano della Banca d’Italia, il direttore Giorgio Gobbi e l’economista Paola Rossi nel Salone delle Assemblee illustrano e spiegano come l’economia lombarda in questo 2022 è riuscita a dribblare e superare i problemi legati alla criminale invasione russa dell’Ucraina che ha portato i prezzi dell’energia alle stelle, ha alimentato notevolmente l’inflazione – inducendo le banche centrali a stringere i cordoni della politica monetaria – e creato difficoltà negli approvvigionamenti.
Nel primo semestre 2022 l’incremento del pil è stato del 5,9% – dopo una crescita del 7,5% del 2021) -, mentre la crescita acquisita per il 2022 sarebbe pari al 3,5%. Secondo il sondaggio di Bankitalia, effettuato tra settembre e ottobre su un campione di imprese industriali con almeno 20 addetti, il 63% delle aziende ha registrato un aumento di fatturato nei primi tre trimestri del 2022. A fronte dei rincari dei beni energetici le aziende hanno reagito su diversi fronti: aumentando i prezzi di vendita; cambiando fornitori; obtorto collo, diminuendo i margini di profitto. E sono sempre in maggioranza le imprese che si aspettano un aumento dei ricavi nei prossimi sei mesi. La crescita ha riguardato tutte le classi dimensionali d’impresa. È chiaro comunque che più un’impresa è grande o ha pricing power, più riesce a scaricare a valle gli aumenti dei costi in entrata (+28% nella media dei primi tre trimestri).
A livello settoriale prosegue il buon momento del settore costruzioni, beneficiario del Superbonus. Anche il settore immobiliare, che ha registrato un’espansione nei primi sei mesi del 2022: transazioni per l’acquisto di abitazioni +8,4%, quotazioni nel residenziale +6,4%. Il settore dei servizi non finanziari cresce con tassi spesso a doppia cifra. In particolare nei servizi di alloggio e ristorazione l’espansione dei ricavi è nell’intorno del 40%. La Lombardia e Milano sono piene di turisti. Il dollaro forte e il clima particolarmente favorevole hanno attratto molti vacanzieri d’oltreoceano. L’export si conferma la forza dell’economia lombarda. Le esportazioni in termini nominali hanno proseguito il percorso di crescita già iniziato nella seconda parte del 2020, con un’accelerazione che ha consentito si superare i livelli pre-pandemia: nel primo semestre 2022 l’aumento di valore è stato pari al 22,1% (7,3% a prezzi costanti).
Con risultati economici positivi – il 90% delle aziende nell’industria e nei servizi prevede di chiudere in utile o pareggio l’esercizio 2022 – ne derivano ampie disponibilità liquide che permangono su valori elevati nel confronto storico: più del 25% delle imprese ha incrementato il proprio patrimonio. Per finanziare il capitale circolante e l’aumento dei crediti (via fatturato), il sistema bancario ha proseguito l’aumento degli impieghi (a giugno 2022 variazione annua +4,1%).
La disoccupazione in Lombardia è scesa al 5,3% (contro l’8,4% italiana), l’utilizzo degli ammortizzatori sociali crolla. La partecipazione al mercato del lavoro si porta su livelli europei al 71,5%, e le assunzioni maggiori sono a tempo indeterminato. Inoltre nel terzo trimestre 2022 la produzione industriale lombarda ha segnato un +0,4% a fronte di un dato nazionale negativo. Nel 2023 le imprese lombarde molto probabilmente continueranno a produrre «cose che piacciono al mondo». (Carlo M. Cipolla).
MF – Numero 232 pag. 22 del 24/11/2022
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