Il 20 luglio Pierluigi Celli, manager umanista – ha incontrato i soci dell’APE al Grand Hotel et de Milan. L’occasione dell’incontro è stata data dal recente volume scritto da Celli – una carriera in ENI, ENEL, OMNITEL, UNICREDITO, UNIVERSITA’ LUISS GUIDO CARLI – “Capitani senza gloria Vizi e virtù dei manager italiani” (Codice edizioni, 2016).
Il presidente dell’APE Beniamino Piccone ha presentato l’ospite ricordando che il presidente della Banca Commerciale Italiana Raffaele Mattioli sosteneva che il problema principale dell’Italia era la “mancanza di una classe dirigente adeguata”. Piccone, nel presentare il volume si è soffermato su un passaggio di Celli: “Fa impressione ripercorrere la “discesa agli inferi” di certe grandi imprese, o di altrettante istituzioni ritenute necessarie, che negli anni hanno perso posizioni che sembravano invece immutabili. Il fatto poi che la loro decadenza venga associata agli uomini che, osannati durante, sono poi usciti di scena senza pagare alcun pegno per le loro responsabilità, a riflettere. A voler ben guardare queste responsabilità sono ascrivibili in prima battuta all’inconsistenza dei valori perseguiti e alla modestia dell’orizzonte culturale, più ancora che alla modestia dei risultati economici ottenuti. A cui poi si aggiungere l’emergere di un provincialismo incurabile, la reticenza a competere senza protezioni, lo spirito cortigiano alimentato a dismisura, la noncuranza etica e il disinteresse per il bene collettivo”.
Celli – abile conversatore – ha preso la parola e ha piacevolmente intrattenuto il pubblico.
Alcuni flash:
1. Andiamo verso un mondo dominato dalle machine, dagli algoritmi. Dobbiamo essere in grado di governarli. Un singolo profilo a Google costa solo 50 centesimi, quando rende ben 1.200 dollari l’anno; Celli consiglia la lettura di “L’algoritmo definitivo. La macchia che impara da sola e il futuro del nostro mondo” di Pedro Domingos (Bollari Boringhieri, 2016 http://www.bollatiboringhieri.it/scheda.php?codice=9788833927060). Il prof. Marco Vitale ha ricordato che il generale Giap – che sconfisse gli americani in Vietnam – disse che nella giungla non valgono gli algoritmi.
2. Un giovane ricercatore italiano costa – come formazione – allo Stato italiano circa 500mila euro; se va all’estero a lavorare il ritorno sull’investimento se lo prende qualcun altro;
3. Un vero leader è colui che crea discendenze. Il potere non ama gli eredi, i comprimari. Il falso leader userà il potere per rafforzare la sua posizione.
4. Il profeta è colui che si ricorda del futuro (Leon Bloy, cit.).
Il pranzo è riuscito molto bene. Lo rifaremo senz’altro nel mese di dicembre.
Buona estate a tutti i soci.
Lascia un commento