17.12.22
Un articolo scritto dal Presidente Beniamino A. Piccone per Milano Finanza.
Quali sono i fattori determinanti affinché un sistema economico possa funzionare bene? Bisogna rifarsi al significato etimologico di economia, che viene dal greco “nomos” – leggi -, e “oikos” – casa -, essendo un tempo l’economia domestica. Nella produzione di beni e di servizi, nel sistema finanziario sono quindi molto rilevanti le norme e il rispetto delle stesse.
In occasione del premio Bancor, organizzato dall’Associazione Guido Carli, il premiato Mervyng King, già governatore (dal 2003 al 2013) della Bank of England – la più antica banca centrale del mondo, fondata nel 1694 -, ha spiegato quanto siano rilevanti tre fattori: stabilità dei prezzi, finanza sana, buon governo. Ci permettiamo di aggiungere che un sistema economico finanziario funziona bene se la corruzione è contrastata ed è sanzionata velocemente (“enforcement” decisivo).
Proprio al fine di contrastare il fenomeno del riciclaggio e del terrorismo, grave minaccia per l’integrità dell’economia e del sistema finanziario, l’Unione Europea ha deciso di dotarsi di un’Autorità Europea Antiriclaggio, che è stata battezzata col nome AMLA (Anti Money Laundering Authority). AMLA inizierà a operare dal 1° gennaio 2023 e la sede è ancora da stabilire. Le città che si sono candidate sono Berlino e Varsavia, contro le quali Roma se la può giocare. Come ha ricordato Giulio Biino, presidente del notariato italiano, “grazie all’intuito di Giovanni Falcone nel nostro Paese è nato il metodo “follow the money”, metodo innovativo basato sull’analisi dei flussi finanziari per scoprire il malaffare. Fu proprio il creatore del primo pool antimafia, Rocco Chinnici – assassinato con un’autobomba appena uscito di casa a Palermo il 29 luglio 1983 – a capire la necessità di mappare le attività illecite al fine di poter ricostruire il complessivo disegno criminoso. Un esempio illuminante è stato il processo Spatola, dove l’allora giudice istruttore Giovanni Falcone riuscì a far condannare i mafiosi grazie allo studio – matto e disperatissimo – delle carte bancarie, dalle quali emerse l’enorme riciclaggio legato al traffico di droga.
Torniamo all’oggi. Il metodo investigativo seguito da Falcone è alla base del contrasto al riciclaggio, sia ex post che in via preventiva. L’autorità italiana, l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF), rappresenta una delle più efficaci ed efficienti istituzioni italiane. Istituita nel 2007 presso la Banca d’Italia, dotata di piena autonomia operativa e gestionale, è l’autorità incaricata di acquisire i flussi finanziari e le informazioni riguardanti ipotesi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo principalmente attraverso le segnalazioni di operazioni sospette trasmesse da intermediari finanziari, professionisti e altri operatori; di dette informazioni effettua l’analisi finanziaria, utilizzando l’insieme delle fonti e dei poteri di cui dispone, e valuta la rilevanza ai fini della trasmissione agli organi investigativi e della collaborazione con l’autorità giudiziaria, per l’eventuale sviluppo dell’azione di repressione.
Sono le persone che cambiano e plasmano le istituzioni: i due direttori che si sono succeduti all’Unità di Informazioni Finanziaria – Giovanni Castaldi, prima, e Claudio Clemente poi, per due mandati – provenienti dalla Vigilanza della Banca d’Italia, sono due servitori dello Stato di assoluto valore.
I due dirigenti di Bankitalia nel 2005 si opposero al Governatore Antonio Fazio sostenendo correttamente che la Banca Popolare di Lodi guidata da Gianpiero Fiorani non avesse i requisiti patrimoniali di vigilanza per compiere l’operazione di acquisizione di Banca Antonveneta. Il vulnus di credibilità arrecato allora alla Banca d’Italia non fu lieve. Alessandro Penati ha scritto che, «negli anni della sua dittatura, Fazio è stato il perfetto interprete di un’economia che privilegia il valore delle relazioni rispetto alle forze di mercato, la discrezionalità alla trasparenza delle regole, il dirigismo alla concorrenza, e che usa il pretesto della difesa dell’italianità per proteggere interessi costituiti».
Proprio di recente Castaldi e Clemente hanno ricevuto al Piccolo Teatro di Milano il Premio Giorgio Ambrosoli, giunto alla sua decina edizione, che ancora una volta ha messo in luce la peculiarissima forza e presenza della società civile in Italia sui temi della tutela della legge, del concreto operato dei cittadini che con le loro singole azioni generano una sorte di “voce unica”, composta da molteplici “esempi invisibili”, impegnata nel rafforzamento dello stato di diritto.
Dopo la decisione – avversata dalla Commissione Europea – del Governo Meloni di innalzare la soglia dei pagamenti in contanti a 5mila euro e l’Euroscandalo che vede l’ex europarlamentare del Pd Antonio Panzeri trafficare con milioni di euro in contanti – ricevuti dalle mani di ministri del Qatar e dei servizi segreti marocchini, volitivi nel “portare ingerenza” nelle istituzioni europee – qualcuno potrebbe storcere il naso, ma crediamo che proprio queste vicende fanno capire quanto è importante avere persone serie a capo delle istituzioni antiriciclaggio.
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