Un articolo scritto dal Presidente Beniamino A. Piccone per la Gazzetta del Mezzogiorno.
Le notizie che filtrano sulla destinazione delle risorse provenienti dal Recovery Fund non lasciano ben sperare.
Sembra infatti che alla sanità saranno allocati solamente nove miliardi – su 209 apparentemente disponibili. Non ha assolutamente senso. La salute degli italiani deve avere la massima attenzione. Come ci diceva a piè sospinto l’economista Paolo Sylos Labini, prima di ogni analisi, bisogna stabilire una corretta gerarchia dell’ordine delle priorità. Altrimenti ci si concentra analiticamente sì, ma su un tema secondario.
Le task force, la piramide, lo scontro tra poteri dello Stato in corso nelle ultime settimane hanno un’origine unica: il potere del denaro che proviene dall’Europa. Le api corrono sul miele. Si tratta di somme che difficilmente riusciremo a spendere bene, perché non siamo abituati a ragionare per obiettivi, finali e intermedi. E soprattutto per noi la variabile tempo non conta. Invece il regolamento del Recovery and Resilience Facility all’interno del Next Generation EU Fund prevede che le risorse vengano erogate solo al raggiungimento di risultati nel corso del tempo (il valente commissario agli Affari Economici EU Paolo Gentiloni lo ha spiegato bene). Pensate a quanto tempo si prende un magistrato per scrivere le motivazioni di una sentenza. Così un funzionario pubblico per scrivere un bando di gara d’appalto.
E’ assolutamente scandaloso che solo qualche giorno fa sia stato pubblicato il bando per l’assunzione di personale medico diretto a servire il processo di vaccinazione di massa. In Germania sono già pronti con strutture ad hoc. Aspettano solo l’approvazione del vaccino da parte dell’Ema (European Medicines Agency) che dovrebbe prima di Natale dare l’autorizzazione.
Un sondaggio recentissimo realizzato da Euromedia Research guidato da Alessandra Ghisleri evidenzia come per 6 italiani su 10 i fondi Ue saranno spesi male. Come potrebbe essere altrimenti visto che nel passato siamo riusciti a impegnare solo il 40% dei fondi strutturali europei e quelle risorse sono state allocate a capocchia, con priorità senza senso.
Il ministro della Sanità Roberto Speranza, autore di un volume sul superamento del Covid ritirato anzitempo dalle librerie, dovrebbe protestare vivacemente e chiedere ben altre risorse. Visto che il Movimento 5 Stelle – la forza di maggioranza relativa in Parlamento – si è opposto in modo insensato e ideologico contro il Mes (alias Fondo di Stabilità), non ci rimane che prendere le risorse per la sanità dal Recovery Fund. Solo il 3% degli italiani spenderebbe soldi per “rivoluzione verde e transizione ecologica” (a cui sono destinati ben 74,3 miliardi).
Questa occasione non va perduta per diverse ragioni:
- Non ci saranno altre occasioni simili in cui l’Europa tutta è disposta ad aiutare in modo solidaristico i Paesi in difficoltà, indipendente dal debito pubblico di partenza e dal rispetto dei parametri del Patto di Stabilità e Crescita (sospeso sine die);
- La sanità nelle diverse regioni italiane presenta delle enormi disparità di fondo: i “viaggi della speranza” dal Sud al Nord rappresentano una manifesta evidenza della necessità di un intervento massiccio di risorse verso il Centro Sud, dove i livelli di assistenza non sono adeguati; la classe politica deve metterci del suo perché non è più tollerabile che vengano nominati dirigenti e primari incapaci o, peggio, corrotti: vogliamo parlare del caso Calabria, dove da vent’anni si alternano commissari straordinari che nulla possono contro il malaffare?
- Per progetti legati alla parità di genere siamo intenzionati a spendere ben 17,1 miliardi, quasi il doppio rispetto a quanto destinato alla sanità. Matteo Renzi di Italia Viva ha ragione nel sostenere l’irragionevolezza di spendere ben 88 miliardi per progetti che già esistevano (nei cassetti dei Ministeri);
- Il Fondo Europeo per la Ricostruzione è stato correttamente intitolato alle Nuove Generazioni. Dobbiamo responsabilmente pensare a loro e non lasciare solo una marea di miliardi di debito, insostenibile, come ci ha ricordato Mario Draghi, se i progetti non daranno un “ritorno elevato”.
Quale miglior ritorno se avremo cittadini sani e longevi, grati che il Paese consenta di curarsi in modo efficace ed efficiente?
Lascia un commento