Giovedì scorso 11 ottobre, in compagnia del past president dell’APE Pippo Amoroso, mi sono recato a Bologna per l’inaugurazione del nuovo padiglione della Fondazione Marino Golinelli, all’interno del quale era stata predisposta la mostra di arte e scienza dal titolo IMPREVEDIBILE: ESSERE PRONTI PER IL FUTURO SENZA SAPERE COME SARA’.
I curatori Giovanni Carrada e Cristiana Perrella hanno scritto: “Prevedere il futuro è una delle aspirazioni umane più profonde, ma il futuro non si lascia decifrare. Le previsioni sbagliate o mancate sono infatti la regola, non l’eccezione. Per questo il mondo moderno, che è basato sul cambiamento continuo di ogni aspetto della nostra vita, e quindi sull’incertezza, ci inquieta così tanto. Ma il fatto che il futuro non si lasci prevedere è una buona notizia, non cattiva. Perchè se sarà sempre una sorpresa, nessuno lo potrà mai dominare. E ci potranno sempre essere cambiamenti politici, mobilità sociale e progresso. Basta tenere gli occhi aperti, e non farsi spaventare dalle cose nuove”.
Marino Golinelli, fondatore di Alfa Wassermann e socio APE da decenni, ha deciso di allargare ancora i cordoni della borsa per aumentare le risorse a disposizione della fondazione, che ha così le spalle larghe per portare avanti numerosi progetti scientifici che sono stati raccolti sotto il nome di OPUS 2065.
Marino Golinelli proprio l’11 ottobre compiva 97 anni (è del 1920 come Carlo Azeglio Ciampi). Assistiamo con gioia alla presentazione di progetti che vanno al di là della vita di una persona e si rivolgono ai giovani, ai quali manca in questo momento la speranza del futuro.
Proprio su questi temi – dei giovani, della speranza – Golinelli ha concentrato il suo breve saluto ai numerosissimi ospiti – compreso il sindaco di Bologna Virginio Merola – venuti a festeggiarlo. Il messaggio, privo di retorica, si è incentrato sul sogno di un futuro per i giovani. Come Golinelli ha potuto realizzare il suo sogno, così – con i lasciti alla Fondazione omonima, che lancer progetti a ripetizione – il cavaliere del lavoro vuole dare la stessa chance (che ha avuto lui) ai giovani. In sostanza vuole invertire il mantra di oggi, dove non si può sognare, non si intravede un futuro possibile, dove si sente dire in continuazione che “il futuro non è più quello di una volta”.
Applausi sentiti, veri, ad un filantropo eccezionale.
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