16-1-22
Una riflessione di un libro, scritta da Stefano Peroncini, nostro socio e CEO di EUREKA! Venture SGR.
La mia lettura natalizia è stata “Inversione a E”, di Renato Mazzoncini. Un bel libro, che scorre facile e che ben racconta la sfida della mobilità sostenibile, in un momento storico peraltro di particolare attualità, visto anche il nuovo record di #Tesla: quasi un milione di auto consegnate nel 2021. #sostenibilità #mobilità #elettrico #fuelcell #biocarburanti
Il settore della mobilità è uno dei più critici dal punto di vista del consumo energetico, in quanto produce circa un quarto di tutte le emissioni di anidride carbonica a livello globale. Inoltre più del 90% dell’energia consumata per i trasporti proviene dal petrolio e dai suoi derivati. L’impiego dell’automobile privata copre poi oltre il 70% del trasporto passeggeri e la stima del parco circolante globale nel mondo ammonta a circa un miliardo e centomila vetture. Eh si, sono proprio le autovetture per il trasporto delle persone che producono ben più gas serra dell’intero trasporto merci.
L’auto elettrica è una delle soluzioni per la decarbonizzazione, ma è ancora ben lontana dalla diffusione di massa. Per questo motivo, ad esempio, l’Europa impone agli stati membri di immettere, come minimo, sul mercato una quota di nuovi veicoli a basse e a zero emissioni, che nel 2030 dovrà toccare rispettivamente il 30 e il 35 per cento delle vetture vendute. Alcuni paesi come Norvegia, Olanda e Danimarca si pongono obiettivi ancora più ambiziosi, anticipando al 2025 e 2030 l’eliminazione graduale di vendite di veicoli a combustione interna.
Con una domanda di veicoli elettrici che aumenta a livello globale, le batterie rappresentano un’enorme stimolo per l’innovazione ma anche una grande sfida in termini di produzione e riciclo delle stesse. Le batterie hanno un costo che incide tra il 25 e il 40% sul prezzo finale di un’auto elettrica e dipendono da materie prime rare come nichel, litio e cobalto, con elevata incertezza sui prezzi e quindi sulla programmazione della produzione. Ecco il perché di tanta riluttanza dei produttori tradizionali ad abbracciare l’elettrico. Materie prime che sono estratte, peraltro, da miniere in prevalenza di proprietà della Cina, con tante problematiche di “geopolitica”.
Nel libro Mazzoncini ci ricorda anche che ci sono tecnologie alternative quali le fuel cell, celle combustibili a idrogeno (ancora poco diffuse sul mercato), e i biocarburanti e carburanti sintetici, già compatibili con la tecnologia attuale del motore a scoppio e soprattutto con le attuali stazioni di servizio. A completamento del libro, c’è anche una disamina degli investimenti necessari per ammodernare le infrastrutture e sull’impatto della nuova mobilità sul mondo del lavoro, una riflessione sulla guida autonoma e sul concetto dello sharing in luogo della cultura prevalente del “possesso” e suggerimenti su quali dovrebbero essere i comportamenti individuali nonchè le scelte energetiche e ambientali che concretamente possono indirizzarci verso un futuro a emissioni zero.
Un pianeta con una mobilità a emissioni zero: futura realtà o utopia?
“Se avremo timore di comprare un’auto elettrica, perché meno accattivante o perché più complessa da ricaricare, oppure guarderemo con diffidenza soluzioni di guida autonoma e l’avvento dell’intelligenza artificiale, rimarremo bloccati ad un concetto di mobilità che è già finito e che sta solo stancamente andando in pensione, procurando al nostro povero pianeta gli ultimi danni.”(Renato Mazzoncini)
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